FRANCOFORTE – Ancora dai padiglioni tedeschi di Eurobike, dopo aver rinnovato il casco aerodinamico top di gamma GameChanger, con la versione 2.0, Abus introduce un nuovo ed interessante casco, il WingBack.
Si posiziona alla base dei modelli road e si focalizza su un eccellente rapporto tra la qualità ed il prezzo (inferiore ai 100 euro di listino, 99,95 per la precisione). Entriamo nel dettaglio.
Il frontale, molto simile al PowerDomeIl frontale, molto simile al PowerDome
WingBack, tecnologia top di gamma
Uno dei focus principali del WingBack è quello del prezzo contenuto, fattore importante che però non sacrifica la qualità finale del casco ed il blend di tecnologie adottate per il suo sviluppo e la costruzione. E’ Made in Italy, proprio come tutti gli ultimi Abus, dall’AirBreaker allo StormChaser, dal PowerDome, fino ad arrivare all’ultima versione del GameChanger.
Il WingBackfa parte della categoria road, ma allarga il delta di sfruttabilità verso un’utenza urban, senza precludere un’impiego gravel.
Anche il profilo laterale conferma un disegno arrotondatoLa sezione superiore alterna la calotta al mold a vistaIl posteriore del WingBackAnche il profilo laterale conferma un disegno arrotondatoLa sezione superiore alterna la calotta al mold a vistaIl posteriore del WingBack
Vicino al PowerDome
Sotto il profilo del design e dell’impatto estetico, il nuovo WingBack ricorda da vicino il PowerDome, grazie ad una forma compatta ed arrotondata al tempo stesso, un disegno che trasmette anche tanta sostanza.
La calotta esterna, disponibile in diverse colorazioni, opache oppure lucide, è il naturale guscio di un mold interno che mostra la sua densità in alcuni punti nella sezione superiore. Un tocco aggressivo che non guasta per nulla e che segue le linee tracciate dalle feritoie anteriori. Queste sono sette in totale, con l’aggiunta di un’asola sopra la nuca, oltre all’estrattore di aria calda posizionato nel retro, con il profilo tronco (DNA Abus).
L’interno del casco è rastremato e abbondantemente scavato con dei canali che hanno l’obiettivo di aumentare l’efficacia dell’aria in entrata. Qui entrano in gioco anche il numero ridotto delle imbottiture, posizionate in modo strategico e con spessori differenziati. L’obiettivo è quello di far collimare comfort, protezione e limitare l’accumulo di calore/sudore.
Tutta la parte interna a contatto con la testaTutta la parte interna a contatto con la testa
Doppia sicurezza
Anche per l’Abus WingBack sono state adottate le fibbie morbide e anti-sfarfallamento con il classico gancetto di chiusura. C’è la gabbia posteriore regolabile in altezza, con il rotore Zoom Ace che agisce su un filler laterale, quest’ultimo ancorato al mold nella zona sfenoide della testa. Significa che oltre ad una regolazione micrometrica, tutte le pressioni che si generano nel perimetro, vengono scaricate sul casco, non sulle imbottiture, non sulla testa ed il comfort ringrazia. La gabbia posteriore ha un’ampia apertura per agevolare il passaggio dei capelli lunghi, raccolti a coda di cavallo. Abus WingBack è disponibile in tre taglie: S, M e L.
Abbiamo messo a confronto due caschi utilizzati da due team, Movistar e Alpecin-Fenix. Sono i modelli Abus AirBreaker e StormChaser, due prodotti di alto livelli, ma con due posizionamenti differenti nel mercato
BASSANO DEL GRAPPA – Sbarca oggi sul mercato mondiale il nuovo GameChanger 2.0 di Abus. La seconda essenza della velocità firmata dalla casa tedesca e prodotta con la qualità artigianale imprescindibile del Made in Italy. Il nuovo casco svelato in queste ore ad Eurobike è un vero prodigio dell’aerodinamica sotto ogni punto di vista. Il GameChanger 1.0 aveva già alzato l’asticella, il rinnovamento tecnico e tecnologico del nuovo modello hanno fatto fare un ulteriore step in termini di prestazioni, ventilazione, sicurezza e comfort.
Lo abbiamo provato sulle colline Vicentine a Bassano del Grappa a pochi chilometri dagli stabilimenti Maxi Studio e Poliend di Abus, dove il casco prende la sua forma e dove la qualità è di casa. Ci siamo intrufolati nel dietro le quinte dove l’azienda tedesca ci ha aperto le porte per scoprire la nascita e la costruzione del nuovo GameChanger 2.0. Lo abbiamo inoltre testato per un mese e per portarlo nel suo habitat naturale l’abbiamo indossato in un tempio della velocità, l’autodromo “Enzo e Dino Ferrari” di Imola.
Gli occhiali si possono riporre sia nella parte frontale che in quella posterioreGli occhiali si possono riporre sia nella parte frontale che in quella posteriore
Made in Italy
A rendere il GameChanger ancora più speciale sono la sua provenienza e produzione. La scritta Made in Italy campeggia sul lato del casco e lo rende un pregio costruttivo di tutta rilevanza. La produzione si concentra infatti tra due stabilimenti veneti. Il primo, Abus – Maxi Studio a Vanzo Nuovo (Vicenza), dove viene assemblato e curato sotto ogni punto di vista qualitativo. Con i nostri occhi abbiamo visto e toccato con mano i processi di stampaggio, modellazione e assemblaggio finale.
Nel secondo stabilimento Abus – Poliend a Salgareda (Treviso) dove avviene il processo di produzione dell’anima votata alla sicurezza. La creazione della struttura in-Mold leggera e stabile grazie alla fusione solidale di EPS, la calotta in Policarbonato e tutti i relativi processi di trasformazione. Due eccellenze valorizzate da Abus in grado di produrre caschi all’avanguardia sotto ogni punto di vista rigorosamente Made in Italy.
Le aperture frontali favoriscono la regolazione della temperatura anche con il caldo più accentuatoLa regolazione è micrometrica e precisa come un orologio svizzeroPer la realizzazione dei deflettori superiori sono stati prodotti oltre 90 modelliI rivestimenti interni sono confortevoli e leggeriLe aperture frontali favoriscono la regolazione della temperatura anche con il caldo più accentuatoLa regolazione è micrometrica e precisa come un orologio svizzeroPer la realizzazione dei deflettori superiori sono stati prodotti oltre 90 modelliI rivestimenti interni sono confortevoli e leggeri
Aerodinamica migliorata
La seconda generazione del GameChanger è stata sviluppata in stretta collaborazione con i pro’ del Team Movistar. Il GameChanger 1.0 aveva portato le esigenze di un casco aerodinamico a un nuovo livello. Grazie al suo design multiposizione, è stato rifinito per la massima aerodinamica e una ventilazione ottimale.
Per soddisfare i requisiti aerodinamici più moderni nella gamma aero, il GameChanger 2.0 si presenta con una coda più ampia. Ciò significa che il profilo aerodinamico creato dal casco è più lungo dell’11 per cento. I numerosi test in galleria del vento realizzati in 24 differenti posizioni, 5 angoli e 4 velocità, hanno dimostrato che, soprattutto nel range delle velocità di corsa tra 46 e 52 km/h, il nuovo GC 2.0 offre al ciclista un vantaggio decisivo grazie alla sua forma aerodinamica adattata.
La coda è stata inclinata ulteriormente di 8gradi. Questo angolo modificato ha permesso l’ottimizzazione della posizione della testa abbassata e rivolta verso il basso. Una nostra considerazione infatti è stata quella di avere sulla testa un vera e propria parte attiva dell’aerodinamica. A seconda della posizione scelta, si può avere una resistenza variabile effettiva dell’aria. Non a caso gli angoli e le curve sono stati messi in parallelo con il modello da crono GC TT. Un ulteriore dettaglio è il gap tra la punta del casco e gli occhiali che è stato azzerato e ne permette un’aerodinamica totale e unificata che aspira alla forma perfetta della goccia.
Lo spazio tra casco e occhiali è azzeratoL’aria esce più velocemente rispetto al modello precedenteLo spazio tra casco e occhiali è azzeratoL’aria esce più velocemente rispetto al modello precedente
Ventilazione determinante
Seppur ad una prima occhiata la somiglianza con il modello precedente sembri dominante, a testimonianza di un DNA vincente, ad un secondo sguardo si nota l’ingresso frontale Airboost. Questo definisce gli standard e la nuova ventilazione frontale EYEBROW VENTS in grado di dirigere fino al 32% in più di aria all’interno del casco. L’AEROBLADE centrale nella parte superiore del GameChanger 2.0 invece conduce il flusso d’aria in modo ancora più efficiente con l’aiuto dei canali di ventilazione interni attraverso il casco. Allo stesso tempo, ottimizzano l’aerodinamica e la ventilazione in questa zona strategicamente importante.
Le parti anteriori laterali, chiamate ACTI CAGE, dirigono il flusso d’aria in modo specifico a velocità più elevate, garantendo una ventilazione costantemente buona. Grazie alla loro forma a pinna di squalo, agiscono come una superficie chiusa in posizione di gara e guidano così il flusso d’aria rimanente, non utilizzato per la ventilazione, aerodinamicamente favorevole sopra la testa.
Partendo dal presupposto che più aria entra e più ne deve uscire, ecco che l’AIRFLOW STAR DESIGN posteriore consente un’uscita dell’aria superiore del 20 per cento. Gli sviluppatori sono riusciti a ottimizzare i canali di ventilazione del GameChanger 2.0 in modo tale che, non solo servano alla pura aerodinamica, ma garantiscano anche una temperatura quasi perfetta attraverso la pressione e l’aspirazione simultanee dell’aria che entra ed esce (effetto Venturi).
La linea a goccia ricorda quella del casco da cronoI deflettori posizionati sopra, alle alte velocità convogliano l’aria all’internoLa linea a goccia ricorda quella del casco da cronoI deflettori posizionati sopra, alle alte velocità convogliano l’aria all’interno
Ergonomia e comfort
Realizzato per chi cerca la massima prestazione, questo GameChanger 2.0 non sarebbe approvato dai team professionistici se non fosse all’altezza in termini di comfort. Tappe al Tour, Giro, Vuelta, temperature estive e velocità alte non sono infatti un problema. Abbiamo notato inoltre che il nuovo sistema di cinturini FLOW STRAPS PRO larghi 12 millimetri e con una forma a V permettono agli stessi di non creare fastidiose turbolenze. Questo grazie a un profilo cilindrico del cinturino nella parte frontale.
Il sistema di regolazione centrale ZOOM PRO funziona come un orologio svizzero (sede del brevetto) e, grazie al nuovo sistema di scorrimento, guida sia le cinghie che il sistema di regolazione nella posizione ottimale individuale in ogni momento.
La sicurezza è favorita inoltre dal sistema MIPS AIR NODE che entra nel campo dei caschi aerodinamici ad alte prestazioni. Inoltre, queste versioni sono affiancate dalla fibbia FIDLOCK intuitiva e facile da usare.
Il GameChanger 2.0 è offerto in due versioni, per un totale di 11 diversi colori e tre taglie (S, M, L). Il peso è di 260 grammi (S), 265 grammi (M) e 275 grammi (L). Il prezzo consigliato al pubblico sarà di 249,95 euro, mentre per la versione MIPS 299,95 euro.
Sono Abus i caschi indossati dai membri del team Cambiobike impegnati in questi giorni nel Giro-E. A guidare la squadra – che come da regolamento rinnoverà i propri componenti ad ogni nuova tappa – è l’ex corridore professionista romagnolo Manuel Belletti, già vincitore nel 2010 di una tappa al Giro d’Italia.
I caschi Abus in dotazione al team sono completamente Made in Italy, nello specifico il modello AirBreaker. Studiato per il miglior bilanciamento tra ventilazione e performance, AirBreaker è un casco estremamente innovativo, leggero (appena 210 grammi) e realizzato contando sui “feedback” di numerosi ed autorevoli corridori professionisti.
Ad Alexander Bike Wear è invece affidata la fornitura delle divise ufficiali, disegnate appositamente per il Giro-E e realizzate mediante l’impiego di una particolare texture denominata “Creta”. La maglia, è composta per l’80% da filati riciclati ecosostenibili, questo proprio per abbracciare lo spirito di rispetto per l’ambiente che caratterizza sia la manifestazione che Cambiobike. Unipol Rental ha invece fornito le ammiraglie che accompagneranno il team durante tutte le tappe del giro.
Grazie al concorso “Con Cambiobike corri sulle tappe del giro d’Italia” alcuni appassionati potranno far parte del team Cambiobike Grazie al concorso “Con Cambiobike corri sulle tappe del giro d’Italia” alcuni appassionati potranno far parte del team Cambiobike
Belletti capitano
«Ho accettato la proposta del team Cambiobike di correre il Giro-E – ha dichiarato Manuel Belletti – perché dopo tanti anni di ciclismo professionistico, mi piace l’idea di vivere un’esperienza diversa, seppur sempre all’interno del Giro d’Italia. Un altro fattore molto importante, che ha influito sulla mia decisione, è il rapporto di stima e conoscenza con Michael Massa, Event Manager e coordinatore del team Cambiobike. Michael ha coinvolto nel progetto non solo me, ma anche Alexander Bike Wear, produttore della divisa ufficiale per Cambiobike, così insieme abbiamo accettato questa nuova sfida».
Abus è presente al Giro-E, fornisce i suoi caschi AirbBreaker al team CambiobikeAbus è presente al Giro-E, fornisce i suoi caschi AirbBreaker al team Cambiobike
Un concorso… vincente
La squadra di Cambiobike vedrà protagonisti non solo nomi di spicco del panorama sportivo italiano, ma anche alcuni appassionati, selezionati tra i partecipanti al concorso “Con Cambiobike corri sulle tappe del Giro d’Italia” indetto da Cambiobike nei mesi scorsi. I fortunati estratti avranno difatti l’occasione di vivere l’unica e-bike “experience” che segue le tappe del Giro d’Italia, al fianco di veri professionisti dello sport come la campionessa olimpica Fabrizia d’Ottavio.
La volontà di coinvolgere anche gli amatori in questa entusiasmante esperienza rientra perfettamente nei valori di Cambiobike, che si propone di innovare il mercato delle e-bike portando un’esperienza di acquisto online unica, fatta di prodotti, servizi e modalità di acquisto più facili e sempre più accessibili.
Stefano Montroni, Marketing & Communication Coordinator Abus ItaliaStefano Montroni, Marketing & Communication Coordinator Abus Italia
Cambiobike è una società parte di Cambiomarcia (Gruppo Unipol) che grazie a un e-commerce e a un servizio completo sul mondo e-bike, si prende cura del cliente dalla scelta del modello, all’assistenza, sino all’assicurazione del mezzo, con l’obiettivo di offrire un modo tutto nuovo di acquistare bici elettriche. Un’ampia scelta di modelli, la possibilità di accedere a finanziamenti e un servizio su misura personalizzato rendono Cambiobike una realtà davvero unica nel settore.
Oltre ad Abus e Alexander Bike Wear, sono altresì partner tecnici del team Cambiobike al Giro anche Basso Bikes e Tenutabene.
Alessandro Ballan è ufficialmente un nuovo ambassador, tester e collaboratore tecnico di Abus, brand tedesco di vertice per quanto riguarda la produzione di sistemi di protezione e di caschi per il ciclismo.
Una collaborazione allargata, quella definita tra Ballan e Abus, “forte” di un’intesa pluriennale che vedrà l’ex campione del mondo di Varese 2008 – l’ultimo italiano a vestire la maglia iridata – assumere un ruolo che andrà ben oltre a quello di semplice testimonial. Non a caso, nelle intenzioni di Abus e nello specifico della rappresentanza diretta italiana con sede a Imola, la presenza di Ballan al fianco del marchio sarà strategica anche per quanto riguarda una fase cruciale del processo produttivo, ovvero quella dello sviluppo e del miglioramento futuro di nuovi modelli.
«Tecnologia, qualità e altissima professionalità – ha dichiarato a margine della propria presentazione Alessandro Ballan – rappresentano il mix ideale di competenze e di valori propri di Abus, una realtà storica che da quasi cento anni si caratterizza per essere un vero e proprio sinonimo in termini di sicurezza ed affidabilità. Sono estremamente felice di poter ufficializzare l’avvio di questa mia nuova partnership con Abus, brand tra l’altro ben presente nel WorldTour in virtù della oramai consolidata sponsorizzazione del Team Movistar. Non da ultimo, per me sarà poi speciale collaborare con un’azienda tedesca che ha scelto però di produrre alcune linee di grande qualità dei propri caschi in Italia, nello stabilimento produttivo di Camisano Vicentino, a pochissimi passi da casa mia… Non vedo davvero l’ora di poter mettere la mia esperienza al servizio della tecnologia Abus più avanzata».
Abus e Ballan hanno siglato una collaborazione pluriennale Abus e Ballan hanno siglato una collaborazione pluriennale
Sicurezza prima di tutto
L’attività sul mercato di Abus è orientata ad offrire caschi, sia road che Mtb, ma anche Urban e per i più piccoli, caratterizzati da un’altissima qualità a da un’eccellente rapporto qualità/prezzo. Tutte le esperienze acquisite nel mondo delle competizioni del grande ciclismo professionistico – occorre anche ricordare oltre alla Movistar, quest’anno sono Abus anche i caschi del Team Tudor di Fabian Cancellara – confluiscono direttamente nello sviluppo del prodotto, contribuendo così alla creazione di articoli di serie di alta qualità e perfettamente adatti a qualsiasi tipologia di ciclista.
Alessandro Ballan, che sta già pedalando con il modello AirBreaker, sarà inoltre presente anche in molti eventi outdoor ai quali è prevista la partecipazione di Abus: tra questi, sicuramente l’Italian Bike Festival di Misano Adriatico e L’Eroica di Gaiole in Chianti, evento quest’ultimo che coinvolge Abus con un ruolo di partner importante.
Abus potrà contare sulla grande esperienza di Alessandro Ballan
Dal 1924 Abus provvede a fornire ai ciclisti di tutto il mondo, ma non solamente a loro, un reale senso di sicurezza. In qualità di produttore che rispetta standard qualitativi elevatissimi, Abus ha come obiettivo che i propri prodotti si possano contraddistinguere per una elevata affidabilità, per una durata nel tempo, e per il loro facile impiego.
Del gruppo ABUS fanno parte le aziende ABUS August Bremicker Söhne KG, ABUS Security-Center GmbH & Co. KG e ABUS Pfaffenhain GmbH, in grado di “contare” tutte assieme oltre 4.000 collaboratori nel mondo.
Due titoli mondiali in appena due settimane! E’ questo quanto straordinariamente ottenuto da Abus grazie ai successi di due atleti d’eccezione: l’olandese Annemiek van Vleuten, con il trionfo incredibile colto ai campionati del mondo a Wollongong in Australia, e Gianni Vermeersch, il belga della Alpecin Deceuninck (nella foto di apertura Tornanti.cc in compagnia di Mathieu Van der Poel) che si è imposto nella prima, storica edizione del mondiale gravel che si è disputato appena qualche giorno fa a Cittadella, in Veneto, e sotto la regia di Filippo Pozzato. E ad essere portati in trionfo sono stati i due caschi Abus più noti agli appassionati stradisti – i modelli AirBreaker e GameChanger – entrambi in dotazione sia al team Movistar femminile quanto alla Alpecin Deceuninck del neo campione del mondo gravel Gianni Vermeersch. In quest’ultimo caso il casco è “brandizzato” esclusivamente con i loghi di Canyon.
Gianni Vermeersch a braccia alzate sul traguardo del mondiale gravel di Cittadella domenica 9 ottobre (foto Tornanti.cc)Gianni Vermeersch a braccia alzate sul traguardo del mondiale gravel di Cittadella domenica 9 ottobre (foto Tornanti.cc)
Sicurezza in movimento
La linea di caschi per il ciclismo proposta sul mercato da Abus si distingue in modo particolare per la scelta di materiali, di assoluta qualità, funzionali alla produzione, per i moderni processi di realizzazione e per il design.
Il casco indossato da Vermeersch in occasione del successo nel mondiale gravel è il modello AirBreaker. Grazie alla struttura a nido d’ape dell’innovativo Multi Speed Design, questo “bestseller” di Abus è in grado di offrire sempre sia un’ottimale aerodinamica quanto un’eccellente areazione. Il Multi Speed Design fornisce la ventilazione necessaria dosandola: massima ventilazione per le tappe più lunghe e montuose, aerodinamica ottimale per le tappe pianeggianti e più… veloci.
Annemiek Van Vleuten, due settimane prima aveva conquistato la maglia iridata nella prova su strada (foto social Abus)Annemiek Van Vleuten, due settimane prima aveva conquistato la maglia iridata nella prova su strada (foto social Abus)
Dimensione GameChanger
“GameChanger riscrive le regole”. Così viene definita l’essenza del casco portato in trionfo a Wollongong da Annemiek van Vleuten, l’olandese che quest’anno al mondiale australiano ha aggiunto anche i successi al Giro Rosa, al Tour de France e alla Vuelta: un vero e proprio storico Grande Slam. Con il suo Multi Position Design, GameChanger ha reinterpretato il concetto di aerodinamicità e di resistenza dell’aria. Le particolari geometrie di questo casco riducono la superficie esposta al vento in qualsiasi condizione, indipendentemente dall’inclinazione della testa e dall’angolo di incidenza del vento stesso. L’innovativa Forced Air Cooling Technology aspira l’aria e la canalizza attorno alla testa per garantire una temperatura perfetta, mantenendo la testa sempre fresca anche nelle condizioni più difficili.
Una collaborazione che esalta entrambi i brand creando una sinergia unica ed esclusiva. Abus ed Eroica hanno presentato una collezione in edizione limitata di caschi realizzati per la corsa iconica da poter utilizzare in tutti gli eventi sia Classic che Nova. La protezione moderna fatta di aerodinamica, leggerezza e sistemi innovativi incontra lo stile della rievocazione e delle strade bianche. I caschi scelti sono due StormChaser e Airbraker dipinti con colori che ricordano il ciclismo che è stato e la natura che incontra ancora oggi.
La protezione dei caschi si integra con l’indole eroica della corsa senza tempoLa protezione dei caschi si integra con l’indole eroica della corsa senza tempo
Stile e performance
Abus, che celebrerà il suo centenario nel 2024, sta producendo i caschi Eroica nella propria sede in Italia nel nuovo stabilimento di Vicenza. Un valore aggiunto che rende questi modelli unici e Made in Italy. I colori scelti rievocano il ciclismo d’altri tempi tramite una tavolozza ispirata dalla natura Toscana. Lo StormChaser è disponibile in colorazione Pine Grey e Strade Bianche. Mentre l’Airbraker in versione Tuscany Green e Chianti Red.
La collezione di caschi Abus per Eroica è prodotta in quantità limitata ed è disponibile sullo shop online di Eroica e sarà acquistabile anche presso lo stand Abus e Bottega Eroica durante L’Eroica XXV di Gaiole in Chianti.
Lo StormChaser ha una colorazione dedicata alle iconiche Strada BiancheSicuro anche grazie all’levata visibilità dovuta a potenti catarifrangentiLo StormChaser dispone di un sistema di regolazione a semi-anelloLo StormChaser ha una colorazione dedicata alle iconiche Strada BiancheSicuro anche grazie all’levata visibilità dovuta a potenti catarifrangentiLo StormChaser dispone di un sistema di regolazione a semi-anello
StormChaser
Il casco perfetto per affrontare ogni sfida eroica senza rinunciare alla sicurezza moderna. Grazie alle sue caratteristiche tecniche, infatti, lo StormChaser è adatto a ogni tipo di corsa, Classic, Nova e qualsiasi altra avventura in sella alla bici. È leggero ed estremamente confortevole, inoltre gode di un’ottima aerazione ed è disponibile in due varianti colore, Pine Grey e Strade Bianche.
Le caratteristiche tecniche sono rivolte al comfort e alla leggerezza. La struttura in-mold lo rende leggero e stabile grazie alla fusione solidale di EPS e calotta in Policarbonato. La ventilazione è ottima grazie alle sette aperture d’aria e i sedici punti d’estrazione. Il sistema d’areazione è innovativo ed efficace mediante i canali disposti in maniera intelligente nell’EPS. La regolazione è semplice e precisa grazie al sistema Zoom Ace Urban. Infine è presente il supporto per gli occhiali AirPort, aerodinamico e dotato di alloggiamenti per le asticelle.
Il prezzo per questa edizione limitata è di 150 euro.
Adatto per i capelli raccolti: casco adatto per chi porta la codaImmancabile il colore rosso scelto per lo l’Airbreaker che utilizza tonalità Chianti RedLa versione Tuscany Green richiama il colore predominante delle colline ToscaneSono presenti FlowStraps aerodinamici, stabili e non irritanti per la pelleL’Airbreaker è adatto per i capelli raccolti, per chi porta la codaImmancabile il colore rosso scelto per lo l’Airbreaker che utilizza tonalità Chianti RedLa versione Tuscany Green richiama il colore predominante delle colline ToscaneSono presenti FlowStraps aerodinamici, stabili e non irritanti per la pelle
Airbreaker
Per chi cerca la massima performance senza rinunciare ad uno stile elegante che richiama la raffinatezza del passato, l’Aribreaker di Abus per Eroica è la scelta perfetta. Un casco in grado di unire aerodinamica e leggerezza senza però rinunciare al comfort. Utilizzato anche dai pro’ è un prodotto indispensabile per chi vuole il massimo sotto tutti gli aspetti. I colori dedicati per questa versione speciale sono Tuscany Green e Chianti Red.
La tecnologia in-mold assicura un’unione duratura tra calotta esterna e materiale dissipante del casco (EPS). La Forced Air Cooling Technology è una tecnologia che aumenta la ventilazione per una termoregolazione ottimale. Questa è permessa anche dagli undici convogliatori d’aria e i tredici estrattori collegati tramite i canali di flusso. Il Multi Speed Design, una struttura a nido d’ape fornisce la ventilazione necessaria in ogni situazione. Per quanto riguarda la struttura, è presente l’ActiCage Lite un rinforzo della struttura integrato nell’EPS per migliorare la stabilità complessiva.
Il prezzo consultabile sul sito di Eroica e presso gli stand Abus e Bottega Eroica durante L’Eroica XXV di Gaiole in Chianti è di 250 euro.
Con l'introduzione dello StormChaser, Abus ha completato la gamma di caschi ad alte prestazioni. Insieme all'AirBreaker e al GameChanger, questo nuovo casco è fra quelli utilizzati dal Team Movistar.
Un casco che racchiuda tutte le qualità del Made in Italy ad un prezzo contenuto.Abus è riuscita nell’intento di realizzare un prodotto che esaltasse il design e standard di qualità alti rimanendo alla portata di tutti. Il PowerDome è infatti il nuovo arrivato ed è pronto a conquistare il mercato grazie al suo design accattivante e alle sue versioni adatte alle esigenze di ogni ciclista.
Oltre alla versione standard è presente la PowerDome Ace progettata per il gravel grazie ai colori e al design in linea con lo stile off-road. E la versione Mips per chi non vuole rinunciare alla sicurezza del famoso sistema brevettato.
I modelli con il sistema Mips rappresentano il top della linea PowerDomeI modelli con il sistema Mips rappresentano il top della linea PowerDome
Made in Italy
Qualità e alti standard di sicurezza. Germania e Italia sotto questo punto di vista vantano una linea comune rivolta al miglioramento reciproco e al lavoro in totale sinergia. Il focus di Abus quest’anno ma anche nei periodi a venire è l’incremento e la comunicazione rispetto alla produzione Made in Italy riguardanti l’alta gamma dei caschi. Con lo stabilimento italiano che si occupa della realizzazione dalla A alla Z ora è molto più facile.
Qui infatti la produzione è totale a partire dalla lastra di policarbonato al il pellet di polistirolo. Al momento nello stabilimento italiano vengono prodotti: il neo arrivato PowerDome, il GameChanger, lo StormChaser e l’AirBreaker. Tutti modelli di alta gamma per quanto riguarda la strada.
La versione Ace è rivolta al gravel grazie ai suoi colori e al cappellino in dotazioneLa versione Ace è rivolta al gravel grazie ai suoi colori e al cappellino in dotazione
Nonostante il prezzo
Questo modello si posiziona in una fascia di prezzo più accessibile rispetto a quelli utilizzati dai pro’. Per questo casco i tecnici di Abus hanno pensato di sfatare il mito, che la produzione Made in Italy significhi per forza realizzare un prodotto costoso ed evitare strategie ambigue con produzioni in Cina e ultimi passaggi in Italia. Con questo casco l’azienda tedesca ha voluto mantenere uno standard tecnologico di alta gamma senza rinunciare all’accessibilità e al comfort di utilizzo totale.
La progettazione è il frutto di un coordinamento tra la sede italiana e quella tedesca. Nessun passaggio del casco viene fatto in maniera automatizzata o senza la presenza fisica di un operatore specializzato. Questo consente di mantenere degli standard qualitativi molto alti che si differenziano dalla concorrenza.
Questo casco gode di un elevato standard di sicurezza merito della progettazione e della linea produttiva italianaQuesto casco gode di un elevato standard di sicurezza merito della progettazione e della linea produttiva italiana
Un casco senza invidia
Questo PowerDome non paga un gap tecnologico elevato rispetto ai top di gamma. Nasce e prende spunto dalla concezione del GameChager. Tanti dettagli sono stati ripresi ovviamente con un occhio di riguardo per il comfort, vista la sua indole adatta a tutti. La cura nei materiali come per i cinturini e nelle imbottiture che sono un po’ più massicce rispetto a quelli dei pro’, è rivolta al puro beneficio d’utilizzo. La ventilazione non è da casco aero, ma il focus è stato pensato per gli utenti che si avvicinano o che lo utilizzano per allenamenti senza chilometraggi eccessivi.
Sarà presto disponibile in tre versioni, PowerDome, Ace e con l’aggiunta del Mips. Il PowerDome si posiziona ad un prezzo consigliato al pubblico di 119,95 euro. Il PowerDome Ace con incluso anche il cappellino in corredo con il casco ha un prezzo di 149,95 euro. Infine la versione Mips sarà disponibile ad un prezzo di 159,95 euro.
Con l'introduzione dello StormChaser, Abus ha completato la gamma di caschi ad alte prestazioni. Insieme all'AirBreaker e al GameChanger, questo nuovo casco è fra quelli utilizzati dal Team Movistar.
Le giornate da canicola fanno tornare alla ribalta il problema del calore e delle reali capacità di ventilazione dei caschi. Ci sono corridori che durante la stagione più calda abbandonano i caschimaggiormente calottati e chiusi. Ci sono atleti che il casco aero non lo tolgono neppure sotto il sole cocente e nel corso delle lunghe scalate.
Cerchiamo di approfondire l’argomento e di capire se un casco aerodinamico può fornire anche una ventilazione ottimale in condizioni climatiche critiche.
Dopo il grande caldo i caschi vengono lavati e “stesi”Dopo il grande caldo i caschi vengono lavati e “stesi”
L’efficienza dei caschi
Tra le considerazioni e punti di vista che abbiamo raccolto, il punto fermo è l’efficienza aerodinamica dei caschi, fattore che influisce in maniera esponenziale anche sulla ventilazione. Un casco non deve solo essere bello da vedere e da indossare, ma deve fornire delle performances ottimali contro un avversario che si presenta ostico: il vento. Abbiamo posto quattro quesiti aPiero Bionda di Limar, Ulysse Daessle di MeteStefano Montroni di Abus.
Quanto influisce un casco sulla temperatura che si genera nella zona della testa? E’ possibile agire sui componenti per limitare l’accumulo di calore? Meglio un casco aero-concept, oppure uno tradizionale? E’ possibile far collimare l’aerodinamica con una ventilazione eccellente?
Scelta ampia per gli Astana, tra Air Pro, Air Master e Air Speed
Uno studio condotto da Limar che prende in esame il modello Air Pro
Scelta ampia per gli Astana, tra Air Pro, Air Master e Air Speed
Uno studio condotto da Limar che prende in esame il modello Air Pro
Piero Bionda, Limar
«La differenza viene fatta dalle prese d’aria e da come le feritoie vengono ottimizzate ed integrate nel design dei caschi. La ricerca aerodinamica legata allo sviluppo dei caschi, ha permesso di rendere più efficienti i prodotti e al tempo stesso è possibile combinare un design aerodinamico con una buona ventilazione. A prescindere, i punti chiave sono lo sviluppo interno della calotta e le prese d’aria.
«Durante gli studi sugli effetti della temperatura che si genera nella zona della testa, molti problemi emergono con il freddo. Se il casco ha dei requisiti soddisfacenti, si parla sempre di ventilazione ottimale. I problemi di crescita eccessiva della temperatura non si presentano, neppure se l’atleta è fermo».
Tutto parte da un disegno (@ulyssedaessle / @met_helmets)
Sono decine i caschi utilizzati per le simulazioni (@ulyssedaessle / @met_helmets)
Anche l’aspetto sicurezza ricopre un ruolo primario (@ulyssedaessle / @met_helmets)
Tutto parte da un disegno (@ulyssedaessle / @met_helmets)
Sono decine i caschi utilizzati per le simulazioni (@ulyssedaessle / @met_helmets)
Anche l’aspetto sicurezza ricopre un ruolo primario (@ulyssedaessle / @met_helmets)
Ulysse Daessle, MET
«Il casco è un elemento chiave nella gestione della temperatura. Un casco che gestisce male il flusso d’aria, nonostante le aperture, sarà più caldo e scomodo all’uso. I caschi più efficienti e performanti riescono a canalizzare l’aria per abbassare la temperatura della testa, in qualsiasi circostanza.
«In MET usiamo un metodo di sviluppo particolare. Dopo i primi sketches, passiamo al computer per creare il casco in 3D. Questo step ci permette di lavorare su un design curato e molto vicino al prodotto finito, di fare la simulazione della ventilazione, del peso e dell’aerodinamica. Non in ultimo il comportamento in caso di impatto. Possiamo davvero calibrare le varie parti del casco.
«Lavoriamo e studiamo la ventilazione, alle basse e alte velocità. All’occorrenza modifichiamo il design ed i componenti. Un esempio è la disposizione delle canalizzazioni interne, una delle sezioni che richiede una tempistica dilatata per uno sviluppo adeguato.
«Rispondendo alla domanda successiva, possiamo affermare che dipende da cosa s’intende per casco tradizionale. I nostri caschi dedicati alla gamma road hanno una canalizzazione interna dell’aria, ma anche la feritoia NACA che genera un effetto Venturi. Quest’ultima aiuta a spingere l’aria calda fuori dal casco. Quindi non sono cosi “tradizionali” e fanno collimare la ricerca aerodinamica alla ventilazione.
«Uno sviluppo massimizzato delle forme ci ha portato ad avere un casco, quello utilizzato da Pogacar, con solo il 30% del cranio a contatto con il casco e il restante 70% che risulta ventilato in maniera costante. Le ore spese sui moduli 3D ci hanno permesso di inclinare a 25° i deflettori, capaci di offrire la massima ventilazione anche in salita e performance aerodinamiche invidiabili e adottano delle soluzioni NACA.
«Quindi sì, è possibile far collimare l’aerodinamica di un casco con una ventilazione eccellente e talvolta le due cose vanno a braccetto, senza confondere le forme chiuse dei casco da crono, una categoria dove si ricercano le prestazioni assolute dell’aerodinamica».
La simulazione di Abus che esamina i punti più caldi della testaLa simulazione di Abus che esamina i punti più caldi della testa
Stefano Montroni, Abus
«Dopo la bicicletta, il casco è un altro punto fermo dove inizia la ricerca dell’aerodinamica migliore. Questo ci dice che l’aerodinamica è legata in maniera indissolubile allo sviluppo dei caschi moderni. Inoltre la testa ed il casco sono il punto più lontano da terra, fattore che incide in maniera esponenziale sul CX complessivo del corridore. L’aerodinamica è utile per trovare delle soluzioni ottimali di ventilazione, spingendosi verso la migliore ratio tra efficienza aerodinamica e ventilazione.
«I flussi d’aria che entrano nel casco vengono studiati in modo che non incidano in modo negativo. La migliore ventilazione possibile, in relazione al design del prodotto, è un fattore che occupa le prime posizioni nella scala delle priorità. Se da un lato i caschi proteggono dall’esposizione diretta dei raggi solari, dall’altro il surriscaldamento è un aspetto da considerare.
«Le elevate temperature che si generano portano a nausea, emicrania e alterazioni della frequenza cardiaca, tutti fattori che influiscono negativamente su performance e salute. Un casco che permette di ventilare costantemente e dissipare il calore, offre dei vantaggi non secondari e gli studi dell’aerodinamica ci vengono in aiuto anche sotto questo punto.
«Grazie ai risultati della galleria del vento, oggi è possibile modificare la geometria interna della calotta. In conclusione si può dire che i caschi aero-concept hanno delle enormi potenzialità. Quelli che categorizziamo come caschi tradizionali, nella maggior parte dei casi, sono studiati per esasperare il fattore dell’aerodinamica sui ciclisti professionisti, che hanno una biomeccanica impeccabile e sono in grado di non cambiare la loro posizione per ore.
«I caschi aero e quelli ibridati consentono di mantenere un buon comfort, una commisurata aerazione e un buon compromesso aerodinamico, indipendentemente che la messa in sella sia perfetta o meno. E’ un esempio il nostro sistema Multi Position Design Sistem sviluppato dagli ingengeri Abus con l’ausilio del wind tunnel. Questa soluzione fa variare il rapporto aerodinamica/ventilazione, in base alla posizione della testa».
L’ultimo prodotto nato in casa Abus è il casco StormChaser, un prodotto che fa di leggerezza ed aerazione le sue caratteristiche principali. I corridori del team Movistar ne sanno qualcosa visto che usufruiscono dei prodotti Abus. La cura del dettaglio è alla base del nuovo casco StormChaser, per permettergli di adattarsi a qualsiasi tipo di percorso: dalla strada all’off road.
L’Abus StormChaser è un casco che può essere utilizzato su qualsiasi tipo di percorso
Il sistema di regolazione è adatto anche per raccogliere la “coda di cavallo” per chi ha i capelli lunghi
L’Abus StormChaser è un casco che può essere utilizzato su qualsiasi tipo di percorso
Il sistema di regolazione è adatto anche per raccogliere la “coda di cavallo” per chi ha i capelli lunghi
Caratteristiche tecniche
Il casco Abus è costruito con la tecnologia In-mold che combina il materiale EPS e la calotta in policarbonato, una combinazione leggera ma molto resistente. L’aerazione è fondamentale in bici e il casco StormChaser è equipaggiato con ben 7 prese d’aria e 16 di estrazione. Questo consente un continuo ricambio ed una regolazione della temperatura interna della calotta impeccabile.
Per un supporto impeccabile in qualsiasi situazione di corsa il casco StormChaser è dotato del sistema AirPort. Si tratta di supporti aerodinamici per gli occhiali che offrono alloggiamenti per le asticelle, così da riporli quando la strada sale e l’andatura diminuisce. E’ dotato, inoltre, di un profilo ribassato, per una protezione incrementata verso eventi esterni lesivi.
Il sistema di aerazione prevede 7 aperture frontali
Invece gli “scarichi” sono ben 16 per avere una perfetta regolazione dei flussi ‘aria
Il sistema di aerazione prevede 7 aperture frontali
Invece gli “scarichi” sono ben 16 per avere una perfetta regolazione dei flussi ‘aria
Regolazioni al millimetro
Il sistema di regolazione micrometrico è studiato per consentire un utilizzo confortevole anche per le cicliste che portano i capelli raccolti a coda. Anche la sicurezza è fondamentale in bici, così Abus ha aggiunto degli inserti riflettenti che consentono di essere visti anche in condizioni di scarsa visibilità. StormChaser è disponibile in 4 taglie (S 51-55cm,M 54–58cm,L 59–61cm,XL 61–63cm) e ben 14 colorazioni.
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