Lorenzo Masciarelli, Coppa del mondo, Tabor 2020

Juniores del cross, poche gare all’estero: e adesso?

13.02.2021
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La stagione del ciclocross sta andando in archivio nel segno di quello che alla lunga potrebbe essere un problema: la mancanza di attività internazionale per gli juniores. Un’intera generazione di praticanti è stata privata dei confronti internazionali dalla pandemia, i massimi organi sportivi hanno scelto di privilegiare le altre categorie a scapito dei più giovani. Questo potrebbe pesare a lungo andare sulla loro maturazione, soprattutto non sapendo come sarà il futuro, se nel prossimo autunno-inverno si potrà avere un’attività completa. D’altronde abbiamo visto nella scorsa estate, nel pieno della diffusione del contagio, come sia su strada che nella Mtb si sia cercato per quanto possibile di garantire un’attività completa. Nel primo caso si sono svolti gli europei e non i mondiali (organizzati in brevissimo tempo a Imola e quindi riservati solo agli elite), nel secondo con programma intero in entrambe le occasioni.

Bryan Olivo, campionati italiani juniores Lecce 2020
Bryan Olivo è il campione italiano juniores, a capo di un calendario prevalentemente italiano
Bryan Olivo, campionati italiani juniores Lecce 2020
Bryan Olivo è il campione italiano juniores

Soltanto Tabor

Nel ciclocross c’è stata una sola occasione di confronto internazionale, la prova di Coppa del mondo a Tabor (in apertura, Lorenzo Masciarelli giunto secondo) dove però non tutte le Nazioni hanno gareggiato, soprattutto non c’erano belgi e olandesi. Questo potrebbe pesare nella evoluzione dei ragazzi, sia tecnicamente che come maturazione?

La risposta a chi ha vissuto da vicino l’esperienza, l’ex Ct Claudio Vettorel che portò ai massimi livelli Davide Malacarne, ultimo vincitore italiano del mondiale proprio da junior.

«I ragazzi sono a quell’età – dice – qualcosa di diverso dalle altre categorie. Il loro livello è molto più equilibrato, difficilmente si vede qualcuno emergere in via continuativa. Quando Malacarne vinse, c’erano altri atleti al suo livello, anche in Italia. Molto dipende dalla maturità del singolo atleta, dalle sue aspettative, dalle sue ambizioni. Ricordo ad esempio che non avevamo molti fondi per le trasferte internazionali e quindi privilegiavo coloro che anche mentalmente si sentivano pronti per competere per il massimo risultato. Puntare a un 20° posto ha senso, ma non poteva giustificare un’attività internazionale continuativa. La maturazione deve venire prima di tutto mentalmente, correndo sempre per puntare in alto».

Podio donne junior, coppa del mondo Tabor, 2020, Backstedt, Lucia Bramati
Podio donne junior nella Coppa del mondo a Tabor: terza Lucia Bramati
Podio donne junior, coppa del mondo Tabor, 2020, Backstedt, Lucia Bramati
Lucia Bramati, tricolore juniores, a Tabor è salita sul podio
In Italia però l’attività c’è stata, quasi completa soprattutto considerando Giro d’Italia e tricolori, all’estero no. Questo influisce sull’equilibrio di cui sopra?

Non credo, perché dobbiamo considerare che anche chi non ha avuto la possibilità di gareggiare si è comunque allenato, ha guardato tutte le gare principali della stagione, insomma ha imparato. Probabilmente gli italiani avrebbero avuto qualcosa in più, a Tabor si era intuito. Secondo Masciarelli, terza Bramati, quarto Siffredi, ma si tratta di sfumature. Ora sarà molto importante il prosieguo dell’anno, che cosa faranno nelle altre discipline.

A tal proposito, alcuni faranno la strada come Masciarelli, altri la Mtb come Siffredi. Arriveranno in maniera diversa alla ripresa del ciclocross

Dipende. Chi fa Mtb durante l’anno si allena anche su strada, chi fa strada però praticamente non cambia bici e quindi può compensare. L’aspetto importante è un altro: chi punta al ciclocross non deve dimenticarlo, mettendolo in soffitta. Significa che durante la stagione deve continuare a fare lavori specifici, che possono essere qualche uscita a piedi, qualche esercizio di ginnastica e altro. D’altro canto si è sempre detto che anche il ciclocross è propedeutico per la strada, soprattutto per la guida e anche la forza. Il podismo stesso non è che danneggi chi pedala, i muscoli utilizzati sono gli stessi… Io durante l’anno facevo sempre due sedute di palestra a settimana, oppure esercizi di training autogeno. Non bisogna lasciare nulla al caso se si vuole fare il ciclocross seriamente, considerando anche che potrebbe essere una possibilità di lauti guadagni e anche questo conta…