Vivere il grande ciclismo sulle strade di casa ha sempre un sapore speciale. E’ successo ieri mattina, qualche ora prima di godermi lo spettacolo dei pro’ e di veder sfrecciare Top Ganna di fronte alla Gran Madre di Torino. Ho avuto il privilegio di salire in sella anch’io, ospite della prima tappa del Giro-E che scattava dalla mia città natale. Insieme ad altri quattro compagni d’avventura sono stato inserito nella squadra di Rcs Sport, capitanata da Moreno Moser. Mica male pedalare al fianco dell’unico italiano che ha vinto le Strade Bianche, nipote d’arte del mitico Francesco.
Strade chiuse
Intrattenuti dagli aneddoti di Moreno sulla sua vita da pro’, è stato bello pedalare con il traffico chiuso sui percorsi che di solito mi diverto a fare, tra un articolo e l’altro, nei ritagli di tempo durante la settimana. Da torinese sono stato felice che tanti altri amanti delle due ruote in gruppo con me abbiano potuto scoprire le nostre colline. Sfrecciare con le bici a pedalata assistita nei saliscendi di Pecetto con i campi di ciliegie a circondarci, prima di avventurarci verso la Basilica di Superga.
Voglia di Giro
E ancor più bello, dopo un anno abbondante di pandemia è stato, dopo la picchiata giù da Superga, tornare nel cuore di Torino e raccogliere l’abbraccio della gente. Ordinatamente e rispettando le disposizioni sanitarie e di sicurezza, il pubblico si era sparso lungo il percorso. C’era tanta voglia di Giro a Torino e lo si è capito già al nostro passaggio. Un’ora prima che scattasse la cronometro dei pro’, vedendo quanti applaudissero e incitassero noi. Dei perfetti sconosciuti e fortunati a poter sfrecciare sullo stesso asfalto polverizzato nel pomeriggio da Top Ganna e gli altri pro’. Grazie Giro-E, grazie Torino: buon Giro d’Italia a tutti.