E dopo le parole di Stefano Garzelli, passiamo la palla ai diretti interessati della Trek-Segafredo. Le prestazioni di Giulio Ciccone sugli Appennini cambiano, o quantomeno impongono, una revisione dei piani tattici per gli uomini di Luca Guercilena.
E proprio con il team manager milanese facciamo un’analisi. Che cade poi in un momento importante, il primo giorno di riposo e prima di una frazione delicata come quella di Montalcino.
La condizione cresce
Guercilena fu il primo a dirci che la condizione di Ciccone sarebbe stata un crescendo graduale, ma che alla fine il suo obiettivo principale era la Vuelta. In forma al Giro d’Italia sì, ma con la Spagna in programma.
«Non avendo corso da dopo le prime due tappe del Catalunya – spiega Guercilena – e dopo l’infortunio al ginocchio non potevamo sapere come stesse davvero Ciccone. Ci siamo resi conto che stava bene già nelle prime frazioni, ma l’idea iniziale era di cercare una vittoria di tappa. Poi ovviamente vedendo che la possibilità di stare coi migliori c’è, c’è stata almeno fino a Campo Felice, è chiaro che un minimo di attenzione in più la daremo. Però come giustamente ha detto anche Giulio, viviamola giorno per giorno».
Limitare la pressione
Getta acqua sul fuoco Guercilena, ma non per deviare il discorso, semplicemente perché è realista.
«Giulio la classifica non l’ho mai fatta per cui bisogna cercare di capire gradualmente dove possiamo arrivare. Al tempo stesso sono convinto che lui le capacità sulla terza settimana le abbia, perché in tutti grandi Giri che ha fatto nel finale si è ben comportato».
Il dirigente lombardo neanche vuol mettere all’improvviso tutto il peso della squadra sulle spalle dell’abruzzese. Questo potrebbe arrestare la sua corsa, complicargli le cose. Per adesso si va avanti così. Semplicemente si hanno delle certezze in più.
Zoncolan spartiacque
Questo, come abbiamo scritto stamattina con Garzelli, ricorda il famoso Giro del 2000 in cui Pantani era Nibali e Garzelli Ciccone e per questo ci si stringerà attorno a Cicco? Per esempio Mollema smetterà di andare in fuga?
«Vediamo, vediamo – riprende Guercilena – Secondo me dobbiamo arrivare con questo modo di correre fino allo Zoncolan, coi piedi per terra e liberi di pensare giorno per giorno. Se poi anche sullo Zoncolan Giulio si dimostra realmente competitivo, se anche lì starà con i primi allora tutte le strategie cambieranno. Ma per adesso si continua cercando di stare davanti e di vincere delle tappe. Magari un pochettino sì, qualcosa è cambiato. Se prima eravamo diciamo 70/30 fra tappe e classifica adesso ci avviciniamo a 60/40. Però, ripeto, aspettiamo ancora qualche giorno prima di focalizzarci solo sulla classifica».
Nibali l’uomo in più
Guercilena non si illude. Sa bene che gli ostacoli sono sempre molti. A cominciare dalla frazione, delicatissima, di domani a Montalcino. In questo caso avere un Nibali al fianco conta tanto.
«Nibali è fondamentale. La squadra sarà fondamentale proprio perché il rischio non è tanto la condizione atletica del corridore, quanto il problema meccanico, il fattore esterno. Un uomo come Vincenzo per Giulio è assolutamente importante. Peraltro, come ho sempre detto da quando Vincenzo arrivato in Trek, sarebbe stato un grandissimo vantaggio proprio per Giulio, per imparare dal grande corridore che è».
Ma anche Giulio…
Insomma prima del serrate i ranghi attorno all’abruzzese c’è da aspettare un po’, ma Guercilena ha già ben chiaro il piano.
«Se Giulio continua così sarà interesse nostro cercare di proteggerlo il più possibile. Poi abbiamo un bella squadra: Nibali, Mollema, Brambilla… fermo anche Moschetti!».
Certo però che anche Ciccone deve iniziare a correre diversamente. Gli attacchi “scriteriati” come quello verso Ascoli non devono più accadere. Tanto che lo stesso Giulio dopo l’arrivo quel giorno si è scusato subito con la squadra, ammettendo l’errore. Ma a quanto pare la tappa di Campo Felice ha sancito definitivamente il cambio di tattica e di mentalità di Giulio. Peccati di gioventù. Intanto noi, come Guercilena, aspettiamo lo Zoncolan per capire definitivamente che piega prenderà il suo Giro.